Marx e l’educazione
Guida alla lettura
La componente pedagogica nel marxismo
Il marxismo in quanto teoria dell’emancipazione dell’uomo ha implicita una componente pedagogica che si articola in:
un’indagine sociologica sullo stato dell’istruzione
una critica filosofica sui problemi della natura e dei fini dell’uomo
una specifica definizione di scelte pedagogiche determinate
L’indagine sociologica sullo stato dell’istruzione
La situazione della classe operaia in Inghilterra di Engels -> ricerca ispirata ai motivi umanitari di simpatia per gli oppressi e sorretta da una forte vena polemica contro le classi dominanti -> ne scaturisce il quadro di una società in cui all’ignoranza e all’abbruttimento degli sfruttati si contrappone la fatuità culturale e morale degli sfruttatori. C’è però una positiva valutazione dell’ignoranza vergine da manomissioni culturali, della spontaneità non ancora turbata da una istruzione classista che lascia il cervello a maggese suscettibile di positive maturazioni
La critica filosofica: ciò che è specifico dell’uomo
La tematica pedagogica -> come punto di partenza può essere presa la considerazione di ciò che è specifico dell’uomo, che costituisce la sua attività vitale: il lavoro -> il lavoro creò l’uomo -> nel lavoro l’uomo attua la propria essenza umana distinguendosi dagli animali in quanto produce i propri mezzi di sussistenza in modo volontario, cosciente e universale (esteso all’intera natura). Ciò si compie attraverso una cooperazione di più individui che entrano in rapporti sociali determinati -> si compie cioè attraverso la divisione del lavoro -> questa è una delle forze principali dello sviluppo storico -> dove il lavoro è diviso anche l’uomo è diviso -> la pedagogia si presenta come forma e metodo della reintegrazione dell’uomo nel lavoro -> all’uomo unilaterale si contrappone l’uomo onnilaterale. La minorazione dell’uomo si manifesta non solo nell’uomo che lavora ma anche in quello che non lavora -> si riproduce atrofia da una parte e ipertrofia dall’altra -> da una parte rattrappimento intellettuale e fisico, idiotismo del mestiere… dall’altra la specializzazione del puro far niente manifestandosi anche lì l’inumano.
Negata l’esistenza storica di un tipo universalmente valido di uomo si esclude ogni pedagogia conservatrice che a modella dell’uomo onnilaterale del futuro proponga l’unilaterale dotto del passato. Ciò vale anche per la classi -> tanto la classe possidente quanto la classe del proletario rappresentano la stessa autoestranizazione umana -> la divisione del lavoro so è prodotta storicamente come un processo naturale, indipendentemente dal volere degli individui -> anche il determinarsi delle condizioni del suo superamento è indipendente dal volere astratto dei singoli -> e si avrà solo con il pieno sviluppo di questo duplice processo: aumento delle forze produttive da un lato e lacerazione dell’uomo e della società dall’altro -> quindi pur nell’obiettivo della reintegrazione della persona si esclude ogni pedagogia individualistica, si lega il processo pedagogico al processo generale della società -> si pone un rapporto immediato tra educazione e rivoluzione.
L’istruzione tecnologica teorica e pratica
Il punto centrale della ricerca pedagogica marxista è nel Capitale -> qui la reintegrazione dell’uomo è posta come il riconoscimento di un processo contraddittorio già in atto che occorre svolgere fino alle sue estreme conseguenze. La vecchia divisione del lavoro di tipo artigianale elaborava lentamente all’interno di ciascun mestiere le sue tecniche di produzione per conservarle a lungo e si creava attraverso la specializzazione il virtuosismo di ciascun produttore nel suo ramo particolare. Oggi nella fabbrica capitalistica con la scienza si elaborano rapidamente le tecniche di produzione che cambiano in fretta e viene così sostituito all’antico virtuosismo la degradazione dell’operaio a semplice accessorio cosciente della macchina -> allo stesso tempo la fabbrica esige non più la cristallizzazione delle conoscenze ma la massima variazione nella divisione del lavoro -> maggiore versatilità possibile dell’operaio -> la sostituzione dell’individuo parziale con un individuo totalmente sviluppato diventa una questione di vita o di morte -> risponde la tendenza capitalistica a creare questo operaio più versatile attraverso scuola politecniche, professionali e agricole -> ma versatile non significa onnilaterale -> la legislazione di fabbrica combina con il lavoro solo l’istruzione elementare, la conquista del potere politico da parte della classe operaia svilupperà l’istruzione tecnologica a tutti i livelli sia sul piano teorico che sul piano pratico -> necessità di unire istruzione e produzione, scienza e lavoro veniva posta ma Marx ed Engels come una precisa rivendicazione rivoluzionaria.
Il programma delineato da Marx articola la tematica pedagogica in:
formazione spirituale
educazione fisica
istruzione politecnica
unite con il lavoro produttivo dei ragazzi -> quando se ne regoli l’orario e si garantiscano le necessarie misure di sicurezza, la precoce unione del lavoro con l’istruzione è uno dei mezzi più possenti per la trasformazione della società
Ulteriori determinazioni pedagogiche
Motivo centrale della tematica pedagogica marxista: reintegrazione, attraverso l’istruzione tecnologica unita al lavoro produttivo, della onnilateralità dell’uomo perdura nella divisione, prodotta storicamente, del lavoro. Le determinazioni che investono questa tematica da altre angolazioni sono numerose:
rapporto uomo-ambiente -> si lega al rapporto tra individui e classi, tra educazione e rivoluzione. Lo sviluppo dell’uomo dipende dall’educazione e dall’ambiente -> se l’uomo è formato dalle circostanze si devono rendere umane le circostanze -> sono gli uomini a modificare l’ambiente e l’educatore stesso (la classe dominante) deve essere educato. Sottolinea che l’attività dell’uomo modifica l’ambiente, educa in esso l’educazione ed è essa stessa, in ultima istanza, l’educatore.
implicazioni di ordine morale per il rapporto dell’educazione con la religione, la famiglia e lo stato -> la fabbrica dissolve la vecchia struttura familiare ma con la funzione decisiva assegnata alle donne, ai giovani e ai ragazzi crea le condizioni per una più alta forma di famiglia, per una più alta morale. Le conclusioni pedagogiche ci riportano alla scelta rivoluzionaria di un’educazione sociale al posto della vecchia educazione domestica e familiare -> si rifiuta però l’influenza ideologica sia dello stato che della chiesa che appaiono piuttosto come espressione della classe-educatore che per prima ha bisogno di essere educata
contenuto culturale dell’educazione -> considerando il lavoro l’attività specifica dell’uomo, o piuttosto la produzione dei mezzi di vita marx postula un’unità che non sia illusione tra le scienze della natura e le scienze dell’uomo -> ci sarà solo una scienza, l’affermazione di una concezione dialettica e storica che investe sia il mondo naturale che il mondo sociale dell’uomo -> in questa concezione dialettica, il cammino dell’umanità muovendo dalla generica natura umana iniziale o dalla molteplicità originaria delle occupazioni, attraverso la formazione di una capacità produttiva specifica, dovuta alla divisione naturale del lavoro, porta alla conquista di una capacità onnilaterale fondata su una divisione del lavoro volontaria e cosciente, su una varietà indefinita di occupazioni produttive in cui scienza e lavoro coincidono
Nella produzione sociale della loro esistenza gli uomini entrano in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali -> l’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società -> cioè la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate di coscienza sociale -> non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere ma al contrario, il loro essere sociale determina la loro coscienza.
Prime inchieste sullo stato di istruzione
Denunciava come in Germania bambini in età d’obbligo scolastico restassero senza istruzione perché occupati nelle fabbriche dove per paghe minori facevano lo stesso lavoro degli adulti. Le scuole esistenti erano di due tipi:
scuole clericali limitate al catechismo
scuola popolari dipendenti dall’amministrazione civile nelle quali si insegnavano anche i rudimenti di altre scienze
In questi articoli -> polemica anti-clericale e antiborghese, decadenza intellettuale delle classi privilegiate.
Gli operai inglesi e la lotta per l’istruzione -> proposta al parlamento inglese di ridurre l’orario di lavoro, introdurre l’obbligo scolastico e regalare alla Chiesa alta la sorveglianza sulle scuole -> respinta perché esclude i protestanti dall’educazione e procura imbarazzi agli industriali con la limitazione dell’orario.
Mentre la chiesa si dava alla bella vita i socialisti hanno fatto molto per l’educazione delle classi lavoratrici -> libri, giornali, opuscoli, conferenze domenicali.
Cultura e pregiudizi degli operai e dei borghesi -> le classi superiori della società sono spiritualmente cadute in basse e rilassate -> caccia, letture vuote e inconsistenti… -> i pregiudizi politici e religiosi si trasmettono in eredità da una generazione all’altra -> solo gli operai sono veramente rispettabili -> in loro c’è ancora materia plasmabile -> non hanno nessuna cultura ma anche nessun pregiudizio. Le classi colte sono chiuse a ogni progresso e sono tenute ancora un po’ in movimento solo per la pressione della classe operaia
Lavoro e alienazione nella società capitalistica
Concetto di alienazione si riferisce anche al non lavoratore e implica anche la sfera morale -> considera l’alienazione dell’attività umana (lavoro) sotto due aspetti:
alienazione della cosa (lavoratore con il prodotto del lavoro)
autoalienazione (lavoratore con attività)
il lavoro alienato aliena all’uomo anche il genere umano, riduce la sua vita di essere generico (partecipe al genere umano) a strumento della sua vita individuale ->
estraniazione dell’uomo dall’uomo -> e il lavoro di un uomo e il suo prodotto appartengono a un’altro uomo
uguale alienazione del lavoratore e del non lavoratore:
atteggiamento pratico
atteggiamento contemplativo
-> contrapposizione tra lavoro fisico e intellettuale
Il lavoratore si aliena nei prodotti del suo lavoro -> l’operaio diventa tanto più povero quanto più produce ricchezza -> l’oggetto prodotto dal lavoro sorge di fronte al lavoro come un ente estraneo, una potenza indipendente dal producente -> il prodotto del lavoro è il lavoro che si è fissato in un oggetto: oggettivazione del lavoro -> privazione dell’operaio, perdita e schiavitù dell’oggetto e l’appropriazione appare come alienazione, come espropriazione. Quanto più l’operaio lavora tanto più acquista potenza il mondo estraneo, oggettivo che si crea di fronte e tanto più lui diventa povero -> come nella religione: più l’uomo mette in Dio meno serba in se stesso -> l’operaio mette nell’oggetto la sua vita -> quanto più produce tanto meno ha da consumare -> lavoro produce meraviglie per i ricchi ma spogliamento dell’operaio
Il lavoratore si aliena nell’atto della produzione -> l’alienazione si mostra non solo nel risultato ma anche nell’atto della produzione -> il lavoro resta esterno all’operaio -> non si sente appagato ma infelice, non svolge nessuna libera e energia fisica e spirituale ma mortifica il suo corpo -> il suo lavoro non è volontario ma lavoro costrittivo -> l’attività lavorativa non è spontanea, appartiene a un altro -> è la perdita del lavoratore stesso che si sente libero solo nelle sue funzioni bestiali (mangiare, bere, generare) e nelle sua funzioni umane si sente solo più bestia.
I due lati dell’alienazione dell’attività pratica umana (lavoro):
rapporto dell’operaio con il prodotto del lavoro come oggetto estraneo e avente un dominio su di lui
rapporto con l’operaio con l’atto di produzione -> attività rivolta contro di lui, e da lui indipendente, a lui non appartenente
Il lavoro alienato aliena all’uomo il genere umano -> l’uomo è un ente generico -> la vita del genere (tanto dell’uomo che delle bestie) consiste sotto l’aspetto fisico nel fatto che l’uomo vive della natura inorganica (piante, animali, pietre, aria, luce..) -> che l’uomo vive della natura significa che la natura è il suo corpo rispetto a cui gli deve rimanere in continuo progresso per non morire -> il lavoro alienato aliena all’uomo la natura e aliena all’uomo se stesso, la sua attività vitale) aliena così all’uomo il genere -> gli riduce la vita generica a un messo della vita individuale -> il lavoro appare all’uomo solo come un mezzo per la soddisfazione di un bisogno (conservazione dell’esistenza fisica) -> il lavoro alienato fa sì che l’uomo fa della sua attività vita, della sua essenza solo un mezzo per la sua esistenza -> quando il lavoro alienato sottrae all’uomo l’oggetto della sua produzione, è la sua vita generica che gli sottrae.
Il lavoro alienato estranea l’uomo all’uomo -> il lavoro alienato fa della specifica essenza dell’uomo un’essenza a lui estranea, il mezzo della sua individuale esistenza. Inoltre un’immediata conseguenza del fatto che l’uomo è estraniato dal prodotto del suo lavoro è lo straniarsi dell’uomo dall’uomo -> nel rapporto del lavoro alienato ogni uomo considera gli altri secondo la misura e il rapporto in cui si trova egli stesso come lavoratore…
L’ente estraneo cui appartiene il lavoro alienato è un altro uomo
Alienazione anche del non lavoratore
I sensi dell’uomo sociale -> la proprietà privata ci ha fatti talmente ottusi che un oggetto è nostro solo quando lo abbiamo, quando è utilizzato da noi -> la soppressione della proprietà privata è la completa emancipazione di tutti i sensi umani -> i sensi dell’uomo sociale sono altri da quelli dell’uomo asociale -> non solo i 5 sensi ma anche quelli spirituali, la sensibilità pratica (volontà, amore…) -> l’umanità dei sensi esiste solo per la natura umanizzata, per l’esistenza del suo oggetto. Il senso costretto al rozzo bisogno pratico ha anche solo una sensibilità limitata -> es. il mercante dei minerali vede solo il loro valore mercantile, non la bellezza, non ha alcun senso mineralogico.
Scienza e filosofia -> sono rimaste l’una estranea all’altra -> la scienza è vera scienza solo quando procede dalla sensibilità, dalla natura -> l’intera storia è di preparazione affinchè l’uomo divenga oggetto della coscienza sensibile e il bisogno dell’uomo come uomo divenga bisogno.
Il denaro tramuta l’idiozia in intelligenza -> se non ho denaro non ho alcun reale bisogno di viaggiare -> se ho vocazione allo studio ma non il denaro non ho nessuna efficace vocazione -> al contrario se non ho vocazione allo studio ma denaro ho efficace vocazione -> il denaro è il generale pervertitore delle individualità
Il superamento dialettico dell’alienazione
La disumanizzazione consapevole di se stessa -> proletario e ricchezza sono termini antitetici -> la classe possidente e la classe del proletariato rappresentano la stessa autoestraneazione umana ma la classe possidente si sente a suo agio in questa autoestraneazione -> sa che la estraniazione è la sua potenza mentre il proletariato si sente annientato nell'estraniazione, vede in essa la sua impotenza e la realtà di una esistenza non umana. Il proletariato deve emanciparsi ma non può farlo senza sopprimere le proprie condizioni di vita.
Rapporto uomo-ambiente nel materialismo tradizionale -> tutto lo sviluppo dell’uomo dipende dall’educazione e dalle circostanze esterne -> se l’uomo si forma ogni cognizione, ogni sensazione...dal mondo sensibile e dall’esperienza del mondo sensibile bisogna allora regolare il mondo empirico in modo che l’uomo vi faccia esperienza di ciò che è veramente umano e si abitui a conoscervisi come uomo. Se l’uomo non è libero in senso materialistico non si deve punire il delitto del singolo ma distruggere i luoghi antisociali dove il delitto nasce e dare a ciascuno nella società il posto di cui ha bisogno per l’estrinsecazione essenziale della sua vita -> se l’uomo è formato dalle circostanze, si devono rendere umane le circostanze.
La condizione umana degli operai
La scuola della borghesia per gli operai -> poche scuole feriali per la classe operaia possono essere frequentate da pochi, non esiste istruzione obbligatoria, le scuole serali non sono frequentate, le scuole domenicali non hanno insegnanti idonei -> la borghesia ha solo da temere dall’istruzione degli operai
I frutti della scuola borghese -> ai proletari si impartisce quasi solo un’istruzione religiosa e nessuna istruzione utile -> per fortuna le condizioni nella quale questa classe vive sono tali da fornirle un’educazione pratica che sostituisce l’insegnamento scolastico e rende innocue le confuse idee religiosa ad essa collegate. La miseria insegna a pregare, pensare e agire -> l’operaio che sa a malapena leggere sa molto bene quali sono i propri interessi e quelli di tutta la nazione e anche quali sono gli interessi particolari della borghesia.
L’educazione morale -> in tutte le scuole inglesi è unita a quella religiosa -> non può insegnare niente -> le scuole non contribuiscono alla moralità della classe operaia -> vengono trascurati e respinti dalla classe dominante fisicamente, intellettualmente e moralmente, l’unica attenzione che hanno è dalla legge che li punisce appena fanno un torto alla borghesia -> l’unico mezzo di educazione è la punizione che solo intimorisce -> gli operai trattati come bestie o diventano bestie o conservano il sentimento della propria umanità solo tramite l’odio. Quando la povertà del proletario cresce fino alla mancanza dei mezzi più necessari di vita cresce lo stimolo a non tenere conto di qualsiasi ordinamento sociale -> preferiscono il furto alla morte di fame o al suicidio.
La legislazione sulle fabbriche e l’istruzione -> istruzione obbligatoria rimasta sulla carta.
Altri esempi di scuole per i figli degli operai -> disordine e chiasso, livello morale bassissimo, sfrenatezza nei rapporti sessuali, pochi sanno leggere e quasi nessuno scrivere. Ci sono le scuole ma dato che i bambini sono mandati dall’alba al tramonto in fabbrica non sono frequentate.
Teoria e pratica
Il difetto principale di ogni materialismo è che l’oggetto, il reale è concepito solo sotto la forma di oggetto ma non come attività pratica -> nella prassi l’uomo deve dimostrare a verità, il carattere terreno del suo pensiero -> i filosofi hanno solo interpretato in varie maniere il mondo -> si tratta di mutarlo con la rivoluzione.
Ideologia e realtà alla luce della dialettica
La vita determina la coscienza -> il presupposto di ogni esistenza umana, presupposto che per potere fare storia gli uomini devono essere in grado di vivere -> la prima azione storica è la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni -> il primo bisogno soddisfatto porta a nuovi bisogni -> gli uomini si riproducono -> appare quindi un legame materiale tra gli uomini il quale è condizionato dai bisogni e dal modo della produzione -> il linguaggio e la coscienza non ci sono dall’inizio ma sorgono solo dal bisogno di rapporti con altri uomini.
La divisione del lavoro -> la coscienza è un prodotto sociale. Aumento dei bisogni e della popolazione -> divisione del lavoro -> diventa reale solo quando interviene una divisione tra il lavoro manuale e quello mentale. Appena il lavoro inizia a essere diviso, ognuno ha una sfera determinata di attività che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire -> deve restare tale se non vuole perdere i mezzi per vivere -> nella società comunista nessuno ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere.
Le idee della classe dominante -> la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante -> quella che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone anche di quelli della produzione intellettuale. La divisione del lavoro si ha anche nella classe dominante: chi ha le idee e chi le riceve in modo passivo.
Città e campagna: lavoro intellettuale e materiale -> la più grande divisione del lavoro materiale e intellettuale è la separazione di città e campagna -> in città serve polizia, imposte...politica -> qui per la prima volta appare la divisione della popolazione in due grandi classi. L’abolizione dell’antagonismo tra città e campagna è una delle prime condizioni della comunità.
Lo sviluppo di individui completi -> ora la vita materiale appare come scopo e la produzione di questa vita (il lavoro) come mezzo -> gli individui si devono appropriare delle forze produttive esistenti per assicurare la loro esistenza -> solo i proletari possono arrivare alla totale appropriazione delle forze produttive che può essere compiuta solo attraverso una unione del proletariato e attraverso una rivoluzione nella quale saranno rovesciate la potenza del modo di produzione e delle relazioni e la struttura sociale esistenti.
Ambiente e individuo -> se le circostanze nelle quali l’individuo vive gli permetto solo di sviluppare unilateralmente una qualità a spese di tutte le altre quest’individuo non va oltre a uno sviluppo unilaterale, monco.
Divisione del lavoro e sviluppo unilaterale -> che un individuo come Raffaello possa sviluppare il suo talento dipende dalla divisione del lavoro e dalle condizioni culturali degli uomini che da essa derivano -> in una società comunista non esistono pittori ma tutt’al più uomini che tra l’altro dipingono anche.
L’inumano nella classe dominante -> a lato dell’uomo sta sempre l’inumano, l’egoista, il singolo. Antagonismo tra borghesia e proletari -> la limitatezza dello sviluppo consiste non solo nell’esclusione di una classe ma anche nelle ristrette capacità della classe che esclude.
Lo sviluppo del singolo è condizionato dallo sviluppo di tutti -> lo sviluppo di un individuo è condizionato dallo sviluppo di tutti gli altri con i quali egli è in rapporto diretto o indiretto e tra le diverse generazioni di individui che entrano in rapporti tra loro esiste una connessione -> le generazioni posteriori sono condizionate nella loro esistenza fisica da quelle anteriori, riprendono le forze produttive e le forme di relazioni da esse accumulate e ne sono determinate nei loro rapporti interni -> la storia di un singolo individuo non è staccata dalla storia degli individui passati e contemporanei ma ne è determinata.
Contro lo spontaneismo dello sviluppo -> bisogna abolire la divisione del lavoro cioè giungere allo sviluppo delle relazioni e delle forze produttive a una tale universalità che la proprietà privata e la divisione del lavoro siano un’impedimento -> la proprietà privata può essere abolita solo a condizione che gli individui siano giunti a una grado di viluppo universale, che possano fare una libera manifestazione della propria vita.
Il bisogno di universalità
L’uomo smembrato -> con l’introduzione delle macchine, la divisione del lavoro nell’interno della società si è accresciuta, il compito dell’operaio nell’interno della fabbrica si è semplificato, il capitale è stato riunito -> l’uomo è stato smembrato ancora di più.
Specializzazione e idiotismo del mestiere -> la divisione del lavoro genera le specializzazioni -> nel lavoro di fabbrica meccanizzato cessa la specializzazione e inizia a farsi sentire il bisogno di universalità -> la fabbrica cancella le specializzazioni e l’idiotismo del mestiere
Istruzione e lavoro di fabbrica
Quale lo svolgimento della rivoluzione nel suo corso?
educazione e lavoro di fabbrica insieme in istituti nazionali a spese della nazione
costruzione di grandi palazzi come abitazioni in comune per grandi comunità di cittadini con professioni diverse
Quali conseguenze dell’eliminazione della proprietà privata? la società sottrae dalle mani dei capitalisti privati l’uso delle forze produttive e li amministra a disposizione dei bisogni ti tutta la società -> le crisi scompaiono -> la sovrapproduzione crea nuovi bisogni e quindi sarà condizione di nuovo progressi -> la grande industria si svilupperà e soddisferà i bisogni di tutti, anche l’agricoltura. Scomparirà la divisione del lavoro-> non basteranno solo le macchine ma anche le capacità degli uomini per farle funzionare. L’istruzione toglierà ai giovani il carattere unilaterale impresso dall’attuale divisione del lavoro. Scomparirà l’antagonismo tra città e campagna.
L’ordinamento comunistico che influenza eserciterà sulla famiglia? farà del rapporto tra i due un fatto privato che riguarderà solo le persone che vi partecipano. Distruggerà la dipendenza della donna dall’uomo e dei figli dai genitori dovuta alla proprietà privata.
Lavoro e istruzione nella realtà e nell’utopia
I filantropi e l’istruzione pluriprofessionale -> bisognerebbe insegnare a ogni operaio quante più branche di lavoro possibile in modo che se pre l’introduzione di nuove macchine o per una mutata divisione del lavoro viene espulso da una branca possa trovare il più facilmente possibile sistemazione in un’altra.
L’attività vitale come sacrificio della vita -> l’operaio vende a un terzo la sua attività vitale per assicurarsi i mezzi di sussistenza necessari perciò anche il prodotto della sua attività non è lo scopo della sua attività -> ciò che produce per sè è il salario -> per lui la vita inizia quando cessa l’attività lavorativa.
Critica dell’educazione borghese e programma comunista
L’educazione sociale dei fanciulli -> abolire la famiglia -> educazione determinata dalla società così si strappa l’educazione alla classe dominante.
Le idee dominanti sono le idee della classe dominante
Unità di istruzione e di produzione materiale -> il primo passo della rivoluzione operaia è la conquista della democrazia, l’elevarsi della classe operaia a classe dominante -> il proletariato si servirà della supremazia politica per accentrare tutti gli strumenti di produzione nelle mani dello stato (=proletariato organizzato a classe dominante) e per aumentare la massa delle forze produttive -> si può fare solo con misure che subito appaiono economicamente insufficienti e insostenibili:
espropriazione della proprietà fondiaria
abolizione del diritto di eredità
confisca proprietà di emigrati e ribelli
stato gestisce credito, trasporti
aumento fabbriche nazionali
eguale obbligo di lavoro
educazione pubblica e gratuita per tutti, unificazione dell’istruzione con la produzione materiale.
Al posto della vecchia società borghese con le sue classi e antagonismi di classe subentra un’associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti.
Giudizi storici
Francia 1849 -> legge sull’istruzione
Austria 1848 -> educazione nelle mani del clero cattolico i cui capi erano interessati alla conservazione del sistema esistente
Inghilterra
Forme economiche e sviluppo dell’individuo
L’uomo come fine della produzione -> presso gli antichi la ricchezza non appare come obiettivo della produzione ma l’uomo come scopo della produzione -> nel mondo moderno la produzione è lo scopo degli uomini e la ricchezza lo scopo della produzione -> che cos’è se non l’universalità dei bisogni, delle capacità, delle forze produttive, dei consumi…?
I presupposti dello sviluppo totale -> il lavoro contiene già in sè la dissoluzione di tutti i presupposti limitati della produzione ma crea e produce le piene condizioni materiali per lo sviluppo totale delle forze produttive dell’individuo.
Educazione intellettuale, fisica, politecnica e lavoro produttivo
Buono il lavoro dei fanciulli nell’industria ma non fatto così -> dai 9 anni tutti dovrebbero diventare operai produttivi. Dividere per motivi fisici in 3 classi:
9-12 -> occupazione in laboratorio o lavoro domestico di 2 ore
13-15 -> 4 ore
16-17 -> interruzione dell’orario di lavoro di almeno 1 ora per ricreazione
istruzione prima dei 9 anni. I loro diritti devono essere tutelati dalla società perché i genitori spesso sono troppo ignoranti per comprendere il vero interesse del loro bambino.
Definizione di istruzione:
intellettuale
fisica -> impartita nelle scuole di ginnastica e con gli esercizi militari
politecnica -> trasmette i fondamenti scientifici generali di tutti i processi di produzione e introduce il fanciullo nell’uso pratico e nella capacità di maneggiare gli strumenti elementari di tutti i mestieri
programma graduale e progressivo. Ad eccezione della prima classe i costi delle scuole dovrebbero essere parzialmente coperti con la vendita dei propri prodotti,
Istruzione tecnologica, teorica e pratica
Il lavoro umano -> l’istruzione costa e le spese entrano nel ciclo dei valori spesi per la produzione della forza-lavoro. Il lavoro è un processo che si svolge tra uomo e natura -> mette in moto le forze naturali della sua corporeità, braccia e gambe...per appropriarsi dei materiali della natura in forma usabile per la propria vita -> allo stesso tempo cambia la sua natura. Scopo: lavoro che si proprio dell’uomo -> che alla fine veda realizzata la sua idea per cui serve attenzione -> più è necessaria più il lavoro viene vissuto come gioco delle proprie forzi fisiche e intellettuali.
Il tempo per un’educazione da esseri umani -> per il capitale la giornata lavorativa dura 24 ore -> così usurpa il tempo necessario per la crescita, lo sviluppo e la sana conservazione del corpo -> il capitale non si preoccupa della durata della vita della forza lavoro.
Unilateralità dell’operaio individuale -> le differenti operazioni lo impegnano in diversi modi -> in una operazione deve sviluppare più forza, in un altra più destrezza...lo stesso individuo non possiede allo stesso grado tutte queste qualità -> quando le diverse operazioni sono state separate gli operai vengono divisi, classificati e raggruppati secondo le loro qualità prevalenti -> la manifattura sviluppa forze-lavoro che per natura sono adatte solo a una funzione particolare unilaterale -> il lavoratore complessivo possiede tutte le qualità produttive a uno stesso grado di virtuosità. La manifattura sviluppa fino al virtuosismo la specializzazione resa unilaterale a spese della capacità lavorativa complessiva -> operai senza abilità -> aumenta il capitale perché non si hanno spese di tirocinio per loro.
La scienza contrapposta al lavoro -> la manifattura assoggetta l’operaio prima indipendente, al comando e alla disciplina del capitale e crea una graduazione gerarchica tra gli operai stessi. L’operaio reso incapace diventa solo un accessorio dell’officina del capitalista -> contrapposizione delle potenze intellettuali del processo materiale di produzione agli operai come proprietà non loro e come potere che li domina è un prodotto della divisione di tipo manifatturiero -> l’officina può essere considerata una macchina di cui le parti sono gli uomini -> l’uomo che spende la vita a esercitare poche semplici operazioni non ha nessuna occasione di esercitare il suo intelletto.
La distruzione del vecchio apprendistato -> il numero di operai non abili rimane limitato per l’alta presenza di operai abili -> la scomposizione delle attività di tipo artigiano fa calare le spese di addestramento e quindi il valore dell’operaio.
Le scuole per i figli degli operai -> i fanciulli devono venire chiusi per un determinato numero di ore fra le quattro pareti di un luogo chiamato scuola e ci impiega il fanciullo deve ricevere ogni settimana un certificato attestante questo fatto da una persona che lo firmi come maestro -> certificati di frequenza ma non di istruzione.
Il germe dell’educazione dell’avvenire: lavoro produttivo, istruzione e ginnastica -> il sistema metà lavoro metà giornata scuola fa sè che ognuna delle due occupazioni si a di riposo e di ristoro all’altra. Molti bambini vengono sfruttati per lavori semplici per anni senza che imparino un vero lavoro che gli possa essere utile in futuro.
L’istruzione tecnologica -> l’industria ha creato la modernissima scienza della tecnologia -> evolve continuamente, si migliora -> modifica la divisione del lavoro e getta masse di operai da una branca della produzione all’altra -> la natura della grande industria porta con se la variazione del lavoro -> la maggiore versatilità dell’operaio diventa una questione di vita o di morte -> c’è bisogno di un individuo totalmente sviluppato -> attraverso le scuole politecniche e agronomiche è possibile.
Il diritto dei figli -> l’industria dissolvendo il fondamento economico della vecchia famiglia e del lavoro familiare dissolve anche i vecchi rapporti familiari -> non più autorità dei genitori -> è stato necessario proclamare il diritto dei figli -> di protezione contro i propri genitori -> usano i figli per il salario settimanale -> è il mondo capitalistico a far diventare abuso l’autorità dei genitori eliminando il fondamento economico che le corrispondeva.
Ricchezza a un polo della società, miseria e ignoranza all’altro -> tutti i mezzi per lo sviluppo della produzione si capovolgono in mezzi di dominio e di sfruttamento del produttore -> accumulazione di miseria proporzionata alla accumulazione di capitale -> l’accumulazione di ricchezza all’uno dei poli è al tempo stesso accumulazione di miseria, schiavitù, ignoranza e degradazione morale al polo opposto cioè dalla parte della classe che produce il proprio prodotto come capitale.
Il vero regno della libertà: lo sviluppo delle capacità umane come fine a se stesso -> riduzione della giornata lavorativa.
La comune e l’istruzione
L’organizzazione dell’istruzione -> la Comune esclude l’elemento religioso e clericale. Tutti gli strumenti didattici sono distribuiti gratuitamente dagli insegnanti (libri, cartine, quaderni…). La comune deve fondare libere università -> agli studenti che abbiano sostenuto i loro esami viene riconosciuto il diritto di esercitare la professione senza il titolo di dottore.
Rendere la scienza accessibile a tutti.
Laicità dell’istruzione -> spezzare la forza di repressione spirituale espropriando tutte le chiese in quanto enti possidenti -> istruzione libera per tutti non religiosa -> così scienza libera.
L’istruzione nel programma del partito operaio
Le premesse del comunismo -> scomparsa la subordinazione degli individui alla divisione del lavoro, il contrasto fra lavoro intellettuale e fisico, lavoro diviene primo bisogno della vita oltre che mezzo di vita, sviluppo onnilaterale degli uomini, crescita delle forze produttive e delle sorgenti della ricchezza collettiva.
Rivendicazioni opportuniste e posizioni comuniste -> si chiede educazione popolare generale ed uguale per tutti ad opera dello stato -> non stato educatore del popolo -> escludere governo e chiesa da ogni influenza sulla scuola -> liberare le coscienze dallo spettro della religione. Limitazione del lavoro delle donne per non doverle escluderle, proibizione del lavoro dei fanciulli -> dare limiti di età.
Critica del positivismo
Classificazione delle scienze -> si può dividere il dominio del conoscere in 3 grandi sezioni:
tutte le scienze che si occupano della natura non vivente e sono più o meno suscettibili di una trattazione matematica -> matematica, astronomia, meccanica, fisica, chimica -> certi risultati di queste scienze sono verità eterne -> scienze esatte
indagine sugli organismi viventi -> sviluppa una tale varietà di relazioni reciproche e di causalità che ogni questione risolta suscita un numero infinito di questioni nuove
scienze storiche -> indagano le condizioni di vita egli uomini, i rapporti sociale, le forme giuridiche e statali con le loro sovrastrutture ideali di filosofia, religione, arte…
La nostra scienza nel campo della storia umana è più indietro che nel campo della biologia -> se una volta si riconosce il legame fra forme di esistenza sociale e forme di esistenza politiche di un periodo storico questo accade quando queste forme hanno già fatto in parte il loro tempo e vanno incontro alla decadenza.
Relatività della morale -> bene e male -> questa antitesi si muove solo sul piano morale appartenente alla storia umana e qui le verità di ultima istanza sono rarissime. Quale morale si predica oggi?
cristiano-feudale
cattolica
protestante
morale borghese moderna
morale proletaria dell’avvenire
3 grandi gruppi di morale che esistono contemporaneamente -> nessuna ha assoluta validità ma quella proletaria sarà in possesso de maggior numero di elementi che prometto di essere duraturi perché nel presente rappresenta il rovesciamento del presente: il futuro. Gli uomini traggono la morale dai rapporti pratici sui cui è fondata la loro condizione di classe. Ogni morale è il risultato della condizione economica della società -> una morale veramente umana è possibile solo a un livello sociale in cui gli antagonismi delle classi non solo siano superati ma siano anche dimenticati per la prassi della vita.
Dalla necessaria schiavitù alla necessaria libertà -> la forma più semplice di divisione del lavoro fù la schiavitù ed è un progresso perché prima i prigionieri venivano uccisi -> sino a quando la popolazione effettivamente lavoratrice è stata tanto impegnata nel suo lavoro necessario da non avere tempo di occuparsi degli affari comuni della società è sempre dovuta esistere una classe particolare che, libera dall’effettivo lavoro, si occupasse di questi affari -> però ha addossato un fardello sempre crescente di lavoro alle masse lavoratrici -> oggi la classe dominante e sfruttatrice è diventata superflua perché l’enorme incremento delle forze produttive raggiunto mediante la grande industria permette di distribuire il lavoro fra tutti i membri e perciò di limitare il tempo di lavoro di ognuno.
L’educazione del popolo a opera delle classi dominanti
Sviluppo di attività multiformi -> il socialismo afferma che il lavoro no ha ne può avere valore -> ne consegue che la distribuzione sarà regolata nell’interesse della produzione e che la produzione viene favorita al massimo da un modo di distribuzione che permetta a tutti i membri della società di sviluppare, conservare e esercitare le proprie capacità.
Divisione del lavoro, minorazione dell’uomo -> l’operaio da macchina viene degradato a semplice accessorio della macchina.
Concezione dialettica dell’uomo e della natura
Lavoro, linguaggio e società
Gli scienziati e la filosofia -> solo quando la scienza della natura e della storia avrà assorbito in sé la dialettica, tutto il ciarpame filosofico, esclusa la pura teoria del pensiero, diventerà superfluo.
Riassunto della prima metà del libro.
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